Appuntamento comico

Bene! Ho un appuntamento! …Con un lui ovviamente. Mi preparo, cerco di essere il più carina possibile.

“Ti passo a prendere alle 20.30” mi ha detto “ho una macchina nera” ha aggiunto. Sono emozionata anche se questo “lui” non è proprio il mio tipo. Però è di buona compagnia, così mi son detta “perché no?”

Il tempo scorre mi vesto, mi trucco, faccio le solite cose che presumo tutte le donne fanno quando hanno un appuntamento. Sono le 20.30. Sono pronta! Lui puntualissimo arriva. Mi fa uno squillo sul cellulare io mi affaccio alla finestra e mentre sto per dirgli che sto scendendo, rimango allibita!

Alla faccia della macchina nera! Si è presentato con una spider (nera, quello si) due posti e tettuccio apribile!
Mi tremano le gambe, prendo un po’ di tempo per tirare due profondi respiri e scendo.

Varco il portoncino di casa, mi avvio verso di lui per salutarlo quando mi accorgo che tutto il vicinato ci guarda. Mi sento imbarazzata. Da dove sono sbucati??

Tutto succede velocemente! Una vicina ci viene incontro con due bicchieri di vino bianco e con aria divertita ce li offre, un’altra, quella del primo piano, si catapulta giù per le scale con un vassoio di biscotti “appena sfornati” dice lei. Mentre tutti gli altri ci salutano da lontano con la manina e un sorrisetto beffardo.

Non sapevo che stessero facendo una merenda-party nel giardino condominiale! Ma sopratutto avrei giurato che prima non ci fosse nessuno in quel giardino!

Cercando di tenere tutto sotto controllo , annuisco e sorrido (dicono di fare così quando non capisci cosa succede)

Oddio! Avrò avuto un espressione da ebete tutto il tempo. E chissà cosa penserà “il mio appuntamento” (lui dalla spider nera)?

Lui grandioso, accetta tutto quello che gli viene offerto. Io che dovrei scollarmeli continuo ad annuire e sorridere e mentre lo guardo mi accorgo che lo sta facendo anche lui.

Prima o poi ci lasceranno andare?! Non sapevo che il mio vicinato volesse vedermi accoppiata e che avesse a cuore il mio futuro conto in banca.

Iniziamo a congedarci nella speranza che non si presenti qualcun altro e finalmente ci lasciano liberi di continuare la nostra serata.

Lui da gentleman mi apre la portiera io salgo e quando mette in moto ci guardiamo e ridiamo dell accaduto. Ma mentre la macchiana parte vediamo sette testoline sbucare dalla siepe e sette manine che ci salutano augurandoci buona serata (sembrano i sette nani nel giardino).

Ricambio il saluto con un espressione stile fumetto manga con tante goccioline sulla testa sentendomi come in una commedia italiana degli anni 80.

 

 

— Angel

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