Nero di Parma

E pensare che volevo essere breve. Anzi, pensavo che su di me non ci fosse nulla da dire o che io avrei detto. Comunque molte delle cose scritte qui sotto non le ho davvero scritte io, sono citazioni, copia-e-incolla come si dice al giorno d’oggi. Concedetemi almeno che se ne fossi stato capace le avrei scritte io e che perciò è un po’ come se le avessi scritte io davvero, vero o no?

Questo scrive di me una delle autrici (che ringrazio sentitamente). Beh, non proprio questo e solo questo, ho dovuto editare il testo per renderlo più breve e farlo stare insieme al resto (le note sono mie):

[…]intelligente, sensibilite, introspettivo, fortemente introspettivo. Racconta come vede il mondo attraverso metafore, allegorie, pachidermi e carta stagnola. Credo che potrebbe essere materia di studio per uno psichiatra, o meglio sarebbe da rinchiudere, ma invece no, lui e’ fuori [molto, tantissimo ndr.], qui con noi. Si aggira per le vie del centro di Torino [suona minaccioso, vero? ndr.], rema tra rive del Po. Cammina tantissimo [non ho l’auto ndr.]. Abita in un castello zeppo di porte ed altre porte ancora dietro alle prime e poi altre ancora. E’ un ospite accogliente e sa bere, ma lo fa per tenere compagnia agli ospiti [solo per la compagnia ed in compagnia, certamente ndr.]. Se fosse una canzone: “November rain”, se fosse un gioco sarebbe un rebus. Un colore, antracite. Un viaggio? Quello con biglietto di ritorno. Se fosse una bevanda, un brandy, se fosse un alimento, i pistacchi[…]

Un’altra delle autrici (che ringrazio appassionatamente) scrive di me che sono:

“bello, cattivo e incorreggibile”

Amo la sintesi, specie quando sono complimenti, o quasi, ed in generale quando si parla di me.

A me piace credermi un uomo libero:

[…]Liberi Liberi siamo noi
però liberi da che cosa
chissà cos’è,chissà cos’è!
…e la voglia, la voglia di ridere
quella voglia che c’era allora
chissà dov’è?! Chissà dov’è![…]

Liberi… liberi” — Vasco Rossi

Quando moriró voglio che venga letta questa cosa di Kurt Vonnegut al mio funerale, e se volete saperlo se mi chiedete di parlare al vostro funerale questo é il pezzo che leggerò (la traduzione in Italiano sotto é mia, se ci sono errori o imprecisioni eccessive ditemelo che non voglio trovarmi in imbarazzo quando la leggerò al vostro funerale):

The Last Rites of the Bokononism:

(Each line is said once by the person giving the rites and then repeated by the dying person.)

God made mud.
God got lonesome.
So God said to some of the mud, “Sit up!”
“See all I’ve made,” said God, “the hills, the sea, the sky, the stars.”
And I was some of the mud that got to sit up and look around.
Lucky me, lucky mud.
I, mud, sat up and saw what a nice job God had done.
Nice going, God.
Nobody but you could have done it, God! I certainly couldn’t have.
I feel very unimportant compared to You.
The only way I can feel the least bit important is to think of all the mud that didn’t even get to sit up and look around.
I got so much, and most mud got so little.
Thank you for the honor!
Now mud lies down again and goes to sleep.
What memories for mud to have!
What interesting other kinds of sitting-up mud I met!
I loved everything I saw!
Good night.
I will go to heaven now.
I can hardly wait…
To find out for certain what my wampeter was…
And who was in my karass…
And all the good things our karass did for you.
Amen.

(Impropria) Traduzione in Italiano del rito funebre di Bokonon:

(Ogni linea è detta una volta da chi sta amministrando il rito e quindi ripetuta dalla persona che sta morendo)

Dio creó il fango.
Dio si sentí solo.
Cosí Dio disse ad un poco di fango, “Alzati in piedi!”
“Guarda tutto quel che ho fatto,” disse Dio, “le colline, il mare, il cielo, le stelle.”
Ed io sono un poco di fango che si e’ alzato in piedi ed ha guardato in giro.
Che fortuna, che fango fortunato.
Io, fango, mi alzai in piedi e vidi che bel lavoro Dio aveva fatto.
Ben fatto, Dio,
Nessuno a parte te potrebbe averlo fatto, Dio! Sicuramente io non avrei potuto.
Mi sento molto poco importante rispetto a Te.
L’unico modo per sentirmi almeno un minimo importante e’ pensare a tutto il fango che non si e’ neppure alzato a guardarsi intorno.
Ho avuto cosi’ tanto, e la maggior parte del fango ha avuto cosi’ poco.
Grazie per l’onore!
Adesso questo fango torna a coricarsi e va a dormire.
Che memorie per un poco di fango!
Che interessanti altri tipi di fango alzatosi in piedi ho incontrato!
Ho amato tutto quel che ho visto!
Buona notte.
Andro’ in paradiso adesso.
Non vedo l’ora…
Di scoprire per certo quale fosse il mio wampeter…
E chi era parte del mio karass…
E tutte le cose buone che il nostro karass ha fatto per te.
Amen.

 

Vostro,
— Nero di Parma

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